domenica 15 novembre 2009

L’evento sentinella.

Si definisce “sentinella” un evento avverso di particolare gravità, potenzialmente evitabile, che può comportare, quando ci si riferisce agli ambiti sanitari, morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti di chi ha contribuito a generarli.

Il verificarsi di un solo caso dovrebbe essere sufficiente a dar luogo ad approfondimenti e indagini diretti ad accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate misure correttive da parte di un’organizzazione.

Tali eventi sono così denominati e non si sarebbe potuto fare meglio, perché per l’appunto sono sentinelle e, per questo, guardano ed ascoltano e forniscono informazione su ciò che appare all’orizzonte. Permettono di rilevare elementi capaci di connotare le azioni correlate a quegli eventi e leggere il significato delle cose. Per questo hanno in se un forte potere analitico ed esplicativo.

Nella AUSL di Pescara da qualche anno esiste un Centro di Terapia del Dolore fino a qualche giorno fa, collocato al piano terra del monoblocco ospedaliero, in prossimità del Blocco Operatorio, facilmente accessibile sia per i pazienti esterni che per quelli interni.

Ora non più!

Il Centro, da qualche giorno, è stato trasferito nelle strutture del vecchio ospedale, nella palazzina che, se un giorno saranno disponibili infermieri ed OSS, dovrebbe ospitare l’Hospice.

E’ un luogo accessibile per i pazienti esterni, ma lontano dal parcheggio che si trova sul lato opposto del complesso ospedaliero.

E’ un luogo raggiungibile solo con un percorso di guerra, per i pazienti interni che dovessero aver bisogno della struttura (per lo più pazienti oncologici e comunque afflitti da serie patologie dolorose).

La nuova localizzazione comporta infatti l’attraversamento di piazzali esterni, il passaggio attraverso sotterranei fatiscenti e, dappertutto, pavimentazioni sconnesse che ad un corpo dolorante sapranno far ben comprendere fin dove si possa soffrire.

Non solo.

L’attuale disponibilità di personale ospedaliero, soprattutto di quello che dovrebbe svolgere il trasporto in barella o carrozzina dei pazienti dalle unità operative ospedaliere al Centro antalgico è molto vicino a zero, per cui sarà molto difficile anche solo avviarsi nel suddetto percorso di guerra.

D’altra parte anche la disponibilità (intesa come buona volontà) degli infermieri, che non dovrebbero essere utilizzati per questo tipo di attività, è messa a dura prova data la scarsa disponibilità (intesa come scarsità di numero) di queste figure che quasi sempre sarebbero costrette, nel caso effettuassero l’accompagnamento dei pazienti, a lasciare a se stessi intere corsie.

La scelta del trasferimento del Centro di Terapia del Dolore, da chiunque sia stata effettuata, costituisce un tipico di evento sentinella: mostra come nella AUSL di Pescara si realizzino interventi privi di logica e dannosi per i pazienti, che sono (è riduttivo dire “dovrebbero”!) il primo motivo di esistenza di un servizio sanitario, e per la stessa organizzazione che tutta intera si troverà a soffrire delle nuove condizioni create.

E’ la messa in evidenza di una visione organizzativa parcellizzata ed autoreferenziale che non tiene conto di nessun bisogno e di nessun progetto.

Ma…si può?

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