venerdì 13 novembre 2009

E se Villa Pini fosse l’occasione?

Nota il Prefetto dell’Aquila, che la dirigenza aziendale del gruppo “Villa Pini”, manifesta scarso rispetto per le Istituzioni. Sembra che per la prima volta, dopo molti anni, un uomo delle istituzioni si accorga del modo strumentale ed irrispettoso in cui sono state agite le relazioni da questa azienda, in particolare, per ovvi motivi finanziari, con la Regione Abruzzo.

Vorrei sottolineare però che oltre che irrispettoso delle Istituzioni il Gruppo “Villa Pini” si è tante volte e molto più dimostrato privo di rispetto e considerazione nei confronti dei lavoratori.

Basta ricordare come da mesi, lasciati senza stipendio, essi sono allo stesso tempo oggetto e strumento di ricatto.

Non è la prima volta che ciò accade: ricordo decine e decine di giornate negli anni passati (e mi riferisco a vicende che vanno ben oltre un decennio) in cui mi è capitato, passando davanti al palazzo dell’Assessorato alla Sanità a Pescara, di incrociare quei lavoratori in presidio e protesta.

Qualche volta, dicono, anche direttamente organizzati dallo stesso “datore di lavoro”.

Sicuramente sempre e comunque spinti da una condizione di incertezza in cui vedevano collocate le loro condizioni di lavoro e le loro vite.

Ora, finalmente, appurato e riconosciuto l’atteggiamento irrispettoso anche da parte di chi rappresenta il governo del Paese, c’è da auspicarsi che qualche iniziativa pure venga assunta, poiché in questi mesi di perenne tensione e di esposizione a vario titolo ai riflettori del gruppo Villa Pini e del suo proprietario, si è creata una condizione insopportabile per chi lavora in quell’azienda nell’assenza totale di proposte in grado di ridare una qualche speranza.

Cosa fare di Villa Pini e delle strutture ad essa collegate? Cosa fare delle risorse umane e professionali che hanno lavorato e, ancora lavorano malgrado tutto, in queste strutture? Come utilizzare al meglio le risorse economiche pubbliche determinate dall’accreditamento di posti letto e prestazioni da parte della Regione Abruzzo?

Immagino che non sia una bestemmia proporre di partire da ottiche che non siano miopi e sappiano inquadrare in maniera adeguata la realtà economica e sociale del territorio regionale, sapendone cogliere i bisogni più veri e costruire un progetto di Sistema sanitario in grado di confrontarsi e rispondere a quei bisogni.

La crisi del Gruppo Villa Pini potrebbe essere allora una opportunità positiva per ripensare e costruire pezzi di sanità oggi mancanti.



Per quello che sarà possibile questo blog si ripromette di fornire nei prossimi post qualche dato e qualche spunto che si spera possa essere utile ad una discussione e si auspica che altri forniscano elementi ulteriori di riflessione.

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